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Razionalizzazione dei data center

Con l’attuazione del POR FESR 2014-2020, Asse 2 "Agenda Digitale" (DGR n. 274 del 19/03/2019), la Regione del Veneto si prefigge di potenziare la domanda di ICT di cittadini ed imprese, favorire la digitalizzazione dei processi amministrativi e diffondere servizi digitali pienamente interoperabili.

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Razionalizzazione data center

Descrizione del progetto

Con l’attuazione del POR FESR 2014-2020, Asse 2 “Agenda Digitale” (DGR n. 274 del 19/03/2019), la Regione del Veneto si prefigge di potenziare la domanda di ICT di cittadini ed imprese, favorire la digitalizzazione dei processi amministrativi e diffondere servizi digitali pienamente interoperabili. Attraverso la DGR n. 557 del 05 maggio 2020, la Regione del Veneto ha avviato una serie di azioni per definire un sistema di governance territoriale, dove uno degli elementi cardine è composto dai SAD, i Soggetti Aggregatori per il Digitale, i quali operano in ogni provincia e svolgono un ruolo cruciale nella razionalizzazione dei data center. Nel perimetro dell’azione 2.2.1 del bando Agire per la cittadinanza digitale, ogni SAD, infatti, si fa carico della razionalizzazione di almeno 40 server, attraverso la migrazione degli stessi presso un CED di un Soggetto Aggregatore Digitale, il CED della Regione del Veneto e/o verso un Community Cloud (SPC). In tale contesto, l’obiettivo di Regione del Veneto è permettere ai propri Comuni di gestire in modo sostenibile gli apparati tecnologici e di sviluppare soluzioni applicative necessarie a stare al passo con l’evoluzione tecnologica e con i vincoli normativi. In quest’ottica, il progetto di razionalizzazione dei server mira a consolidare la struttura dei data center pubblici (CED – Centri Elaborazioni Dati), riducendone il numero e realizzando un upgrade dei sistemi informativi delle Amministrazioni comunali. L’intera progettualità avviene nell’ottica della far convergere tutti i Comuni veneti verso lo stesso livello di maturità tecnologica. Dal presupposto che la costituzione geografica del territorio è contraddistinto da una molteplicità di Comuni di piccole dimensioni, con le relative difficoltà tecniche ed economiche di garantire lo stesso servizio digitale dei Comuni capoluogo, la strategia di far convergere infrastrutture, software, servizi e know- how appare come la migliore soluzione per garantire a tutti i Comuni dell’area le stesse opportunità, nonché un risparmio economico.

I risultati in numeri

€19 milioni il finanziamento stanziato dai fondi POR FESR per l’Azione 2.2.1, di cui €12 milioni a titolarità regionale e €7 milioni indirizzati ai SAD tramite il bando Agire per la cittadinanza digitale.

818 infrastrutture decomissionate da parte dei SAD e 150 da parte di Regione a fronte di un obiettivo di 400 server.

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